02 ottobre 2007

NERONE E' TORNATO!

di Giuseppe Ferraro

Perché negli ultimi giorni c’è stata una concentrazione così alta di atti incendiari a scopo di intimidazione a commercianti e produttori di Cirò Marina? Se lo stanno chiedendo in tanti; non perché non sappiano chi li abbia appiccati e perché (la mano è della ‘ndrangheta locale e la ragione è il pagamento del “pizzo-sezione vendemmia”, infatti avvengono a settembre durante la vendemmia e riguardano aziende della filiera, lo sanno tutti!), ma perché queste cose, di solito, si facevano con una certa “discrezione”.

Il prefetto Fallica, in visita a Cirò Marina proprio in questi giorni così “caldi”, ha sottolineato che lo “Stato non può fare tutto da solo”; ha ragione! E’ come dire: perché aiutare una città che non ha voglia di essere aiutata? Sono i cittadini stessi a dover dimostrare la volontà di cambiare e protestare contro questi avvenimenti. L’unico striscione presente alla riunione tra prefetto e Sindaco era invece quello di un circolo di pensionati: ci lamentiamo tanto dei nostri nonni e invece sono gli unici che davvero vogliono cambiare… che paradosso! ... dove erano i giovani, dove erano gli altri commercianti, dove erano le associazioni (compresa la nostra!). La volontà di cambiare non c’è o si ha semplicemente paura? E se di paura si tratta, casa temere? Che il tuo negozio faccia la fine degli altri? Beh, prima o poi ti tocca se non paghi il pizzo. Oppure paura di ritorsioni personali? Io accetterei volentieri qualche schiaffo e pugno pur di dire la mia e manifestare il mio pensiero.

Dico una cosa che non piacerà (come tutte quelle che dico): sono contento di quello che sta succedendo a Cirò Marina! Lo sono perché ho capito che la gente parla di mafia e del problema del pizzo solo se vede le fiamme e altra gente (quella che ha subito il danno) disperata. Non me ne abbiano Iuzzolini, Malena e tutti coloro i quali hanno subito questi atti, la mia è solo una provocazione!

54 commenti:

Anonimo ha detto...

Bhè che dire! Sono pienamente d'accordo con il mio amico Giuseppe. La situazione a Cirò Marina è veramente disastrosa. Un pese che annaspa, soffocato nelle sue attività più importanti e basilari, che vede allontanarsi sempre di più, all'orizzonte, la possibilità di sviluppo. Lo si percepisce subito, basta solo guardarsi in torno per vedere un ambiente sterile...letteralmente svuotato. Rare,infatti, sono le opportunità per chi veramente vorrebbe tornare, vorrebbe cambiare. Non ho una soluzione pronta e non voglio fare della semplice retorica ma, ho una speranza ovvero quella che prima o poi tutti i cittadini si guardino attorno e si pongano una domanda: " E' veramente questo che vogliamo, che desideriamo per noi e per i nostri figli?". Il mio appello è rivolto soprattutto ai giovani, quelli che si lamentano sempre ma, che poi, hanno paura o forse anche "pigrizia" di voler cambiare, di voler far sentire la voce. Basta con il solito atteggiamento, basta con la solita presunzione e prepotenza, impariamo ad agire nella legalità, nella trasparenza e soprattutto nel rispetto per gli altri e per il proprio lavoro. E' un luogo comune dire che bisogna toccare il fondo per risalire; noi lo stiamo toccando e stiamo perseverando nello sprofondamento è ora di risalire!!!

Anonimo ha detto...

Cambiare un paese come Cirò Marina non è facile bisogna certamente partire dai giovani ma, coinvolgere tutti, smantellare quel tessuto e quella mentalità basata sul compromesso che coinvolge non solo la cosiddetta organizzazione criminale ma, spesso anche le istituzioni e le persone comuni. Sono in molte infatti le persone sbagliate ed inadeguate ai cosiddetti posti di comando. Infine ma, non meno importante LO STATO! DOV'E'? IN CHE MANIERA SI PERCEPISCE NELLA NOSTRA CIRO'. Noi possiamo farcela da soli?

Anonimo ha detto...

Lo stato? il prefetto Fallica qualche giorno fa c'era... i cittadini no!

Anonimo ha detto...

http://www.ilcrotonese.it/notizia.asp?IDNotizia=13778&IDCategoria=13

Un'interessante spunto!!!

Anonimo ha detto...

La 'ndrangheta è una cosa schifosa. Fuoco a tutti...

valentina valente ha detto...

No Giuseppe, nn sn cn te qst volta. In pochi sapevano della visita del prefetto Fallica a Cirò Marina ecco perchè ad accoglierlo c'erano, cm dici tu, sl i pensionati cn il loro striscione...!Forse erano lì quel giorno perchè cm hai ribadito tu, quello che stà avvenendo a Cirò Marina è causato dalla vendemmia!?Credo proprio che sia qst che li abbia spinti ad essere presenti alla visita del prefetto; molti di loro sn agricoltori, uomini dediti alla terra. E ancora Giuseppe, nn sn daccordo cn te qnd ti unisci a Fallica dicendo che lo Stato da sl nn può farcela, che la GENTE deve contribuire!Bèh Giuseppe, personalmente penso che nn serva uno striscione a far vedere che siamo stufi di vivere in qst opprimente società.Quattro roghi in una settimana...!Pensaci un pò..!Qualcuno si sta ribellando ed io mi chiedo...dov'è lo Stato??Chi ha la forza e il coraggio di ribellarsi ha bisogno di sapere che c'è "qualcuno" che li protegge, che pretegge la propria famiglia ma...quattro roghi in una settimana mi fanno pensare che lo Stato sà sl dire belle parole!!!Scusa Giuseppe ma qst è il mio pensiero.

Anonimo ha detto...

Ciao Valentina,
mi fa piacere che tu abbia risposto al mio articolo, e mi fa ancor più piacere che tu non sia d'accordo con me (io cerco sempre di provocare le vostre reazioni). Hai ragione sul fatto dei "pensionati" che in realtà erano agricoltori e quindi c'era un forte nesso con la riunione che era in corso al Comune. Non condivido l'idea della presenza dello Stato: questo è un argomento che ho trattato tante volte e che mi sta molto a cuore. Ti spiego come la penso. Io credo che il problema della 'ndrangheta a Cirò Marina sia esclusivamente nostro; la mafia locale riesce ad essere così radicata sul territorio perchè i cittadini l'accettano e la rispettano. C'è chi dice che la mafia è un cancro. Non è vero! La mafia vive a Cirò Marina benissimo e si intreccia perfettamente con la società civile ed istituzionale. A riprova di ciò ti riporto le parole del presidente della Pro-Loco di Cirò Marina (che puoi leggere sul ilCrotonese), il quale ringrazia tra i tanti che hanno contribuito alla realizzazione di una manifestazione quest'estate, anche un noto esercizio commerciale palesemente gestito dalla cosca locale. A parlare in quel momento è il presidente di un'Associazione che opera a livello provinciale ed in una comunità "sana" quella persona sarebbe stata linciata. Ed invece sai cosa è successo? Hanno pubblicato le sue parole, con tanto di virgolettato, su un giornale! Nessuno si scandalizza, tutto è "normale", e invece io la penso diversamente: credo che a Cirò Marina anche comprare una pizza ha un grande valore simbolico, soprattutto se la compri nel posto sbagliato!

Scusa le tante parole, ma era per spiegarti che i Marinoti (o Ciromarinesi) fanno presto ad implorare l'intervento dello Stato (mi chiedo poi cosa intendano per Stato?!?), ma non conoscono i propri doveri, non conoscono l'etica e non hanno la minima idea del concetto di giustizia.

Per quanto riguarda il fatto che qualcuno si stia ribellando hai perfettamente ragione: il fatto che questi atti incendiari avvengano ne è una riprova. Non condivido però il fatto di rimandare la responsabilità di intervento esclusivamente allo Stato; sono i cittadini a dover dimostrare una volontà diffusa di cambiare. Solo allora l'intervento dello Stato potrà avere i suoi effetti.

Grazie ancora per avermi risposto e non scusarti perchè la pensi diversamente da me... io sono contentissimo che tu possa esprimere leberamente il tuo pensiero: questo blog è uno spazio libero, forse l'inizio del cambiamento... chissà?!

Anonimo ha detto...

per pura curiosità, questo è il link all'articolo che ho citato nel mio commento:

http://www.ilcrotonese.it/notizia.asp?IDNotizia=13658&IDCategoria=13

Anonimo ha detto...

Credo che Giuseppe Ferraro abbia perfettamente ragione!!!! La mafia a Cirò Marina è alimentata in primis dai cittadini.Questi infatti,o cmq la maggior parte di loro,stanno bene così e NON VOGLIONO RIBELLARSI!!!!A loro fa comodo vivere in una società del genere.Appena hanno 1problema sanno a chi rivolgersi.Lo stato è del tutto assente,ma non perchè questo si è dimenticato della calabria,ma perchè sono i cittadini che non lo vogliono.La definirei una società tribale,nella quale vige la legge del+forte!!!A cosa serve lo stato,se c'è la cosca di turno a fare giustizia???Alla luce dei fatti io oggi posso solo pensare che x i giovani in 1paese come Cirò Marina non ci sia futuro.Ed è davvero troppo facile dire "dobbiamo cambiare" e poi piegarsi al sistema.E' questa la verità sono tutti bravi a riempirsi la bocca di belle parole,ma poi i fatti smentiscono tutto,perchè proprio coloro che affermano di voler cambiare lo stato delle cose,sono poi i primi a piegarsi e andare a comprare la pizza o andare a cena nel posto sbagliato!!!!!!!!!!Come ha detto lo stesso Giuseppe Ferraro,anche fare una cosa semplicissima come comprare una pizza a Cirò Marina è di fondamentale importanza.Devi vedere bene da chi e dove vai!!!!!Chi vuol capire,capisca.Purtroppo questa è la situazione ed è davvero difficile allo stato attuale,cambiare questo sistema così fortemente radicato e diffuso,perciò vi prego cercate di capire la vera radice del problema,senza continuare a fare del finto moralismo,ripentendo frasi fatte e dando la colpa solo alle istituzioni.Perchè così è davvero troppo semplice. IL VERO CAMBIAMENTO DEVE PARTIRE DA NOI CITTADINI,PRIMA DI TUTTO.BISOGNA RIBELLARSI,DIRE NO,DIRE BASTA A QUESTO SISTEMA CHE CI STA TAGLIANDO LE GAMBE E CHE CI PORTERA' SEMPRE+VERSO IL BASSO!!!!!!!!!! Non possiamo finire in tv sempre e solo xle uccisioni dei boss.........Basta,Cirò Marina non è solo questo e xquesto diamoci una possibilità,se veramente ci crediamo!!!!!!!

Un ciromarinese lontano che ha ormai perso le speranze............

valentina valente ha detto...

si parla di avere il coraggio di cambiare , di dire no e poi... avete paura di dare un nome al vostro pensiero!anonimi...qst è per voi

Andrea Librandi ha detto...

Ciao ragazzi,
è la prima volta che visito il sito e devo farvi i miei complimenti..finalmente si riesce a parlare a viso aperto!!!
E' tutto vero quello che dite,ma mi trovo maggiormente d'accordo con Valentina Valente,perchè è vero che la lotta alla 'ndrangheta DEVE partire da noi cittadini,ma personalmente non mi sento di colpevolizzare più di tanto chi,e i precedenti ci sono,tenta di opporsi e dopo due mesi si ritrova solo perchè tutto è come prima!E mi riferisco alle scarcerazioni facili,indulti ed indultini vari...Perciò capisco chi mette davanti l'incolumità dei propri cari anzichè elevarsi a paladino della giustizia.
Morale:puoi lottare quanto vuoi,ma se non c'è un sostegno forte e credibile(come lo Stato) alle spalle,di strada ne fai veramente poca...
E la certezza che questa mentalità la troviamo tra la gente comune ed in quella che,aimè,ci governa,evidenzia ancora di più la necessità di agire con la stessa forza con la quale la 'ndrangheta ci inquina:questo però non è compito del cittadino,ma a questo punto dell'esercito.

Anonimo ha detto...

Da calabrese sono pienamente d'accordo con l'amico Giuseppe, anche se il problema di noi calabresi è quello di parlare tanto e di non essere concreti.

A mio motesto parero dovremmo organizzare una manifestazione popolare che espriva la rivolta del popolo nei confronti dei poteri forti precostituiti.

i nostri rappresentanti politici sono prostituti e mercenari al servizio degli interessi economici e politici, trascurando di fatto ogni collegamento con la realtà sociale.

E' finita l'ora delle facili illusioni, o si reagisce oppure si perisce......

Unknown ha detto...

La mafia siamo noi ! quindi è inutile parlare invano. siamo noi i primi responsabili delle cose che accadono in città..... se volessimo le cose potrebbero iniziare a cambiare....

sottosrivo in pieno quanto scritto da Giuseppe Ferraro, parole saggie e ben ponderate...BRAVO !!

Anonimo ha detto...

Caro anonimo delle 6.38 PM,
non condivido i movimenti "grilliani" contro la politica senza alcuna distinzione. I problemi nostri sono nostri!

Ti do una prova di ciò:
Alcune 'ndrine di Cutro (specifico: le 'ndrine sono famiglie che compongono le "locali", che a sua volta compongono la 'ndrangheta), da molti anni radicata a Reggio Emilia, si sta allargando anche verso la provincia di Rimini. La DIA (Direzione Investigativa Antimafia) ha notato che a pagare il pizzo sono solo commercianti e imprenditori provenienti dal sud, mentre la forza estorsiva non ha il suo effetto su quelli emiliani doc.

Questo è il fatto. Ti lascio la possibilità di pensarci e commentare. La mia idea è che i calabresi (e i marinoti nello specifico) sono culturalmente predisposti ad accettare la mafia come forma di controllo economico e sociale.

Spero in una tua risposta (ovviamente anche se di opinione diversa).


P.S.: ciao Clacchino ci vediamo presto!

cataldo ha detto...

...era da un po che non entravo nel blog...e cavolo...ci sono piatti piccanti a tavola!...direi scottanti...anzi infuocati!!!
Ieri sera stavo facendo zapping,lo zapping notturno aspettando di addormentarmi,dopo aver guardato la trasmissione di Santoro...un po deluso dal fatto che non c'era stata una "seconda puntata" a quella forte e estremamente vera della precedente...(speriamo che non abbassi la testa anche LUI)...facevo zapping comunque dicevo...e mi sono soffermato su canale 5 al "Maurizio Costanzo Show"...e di che si parlava???...PIZZO!..e a parlare di pizzo e di camorra e di mafia e di ndrangheta c'erano da Costanzo illustri personaggi,dal sindaco di Gela a Grasso, ai rappresentanti illustri "dell'antimafia" italiana (ammesso che ci sia un'antimafia oggi in Italia).
Ma in particolare c'erano i "taglieggiati" Siciliani,e sul palco c'era un ragazzo di 32 anni...non ricordo il nome,non lo ricordo solo perche' ero molto concentrato ad ascoltarlo,ma varrebbe la pena conoscere il suo nome e ripeterlo spesso.
Mi sono emozionato assieme a lui quando raccontava di come un conoscente,una brava persona agli occhi della gente,lo ha avvicinato nel suo piccolo locale ,e con un dire e un fare amichevole(la mano sulla spalla e parole rassicuranti)gli ha chiesto dei soldi ,400€ che lo avrebbero fatto stare tranquillo dalle attenzioni di certa gente.
E raccontava la paura e poi la decisione di affrontare di petto il problema,la denuncia,la solitudine,e poi dinuovo la paura...
Diceva:la cosa che piu' mi lasciava incredulo era la gente del mio paese,la quale come reazione alla mia denuncia non veniva piu' nel mio locale,la quale diceva che avevo rovinato un padre di famiglia,che avrei potuto risolvere la cosa con meno rumore.
...a quel punto mi era passato il sonno e pensavo che davvero "tutto il mondo e' paese"!...o piu' semplicemente siamo NOI meridionali tutti uguali...e' la NOSTRA "cultura" che e' terreno fertile per le MAFIE!.
..ho detto "cultura"?..o forse e' il caso di dire "non cultura"!?...
Poi daltronde ci pensi...e tutto è chiaro...cristallino!...provate a vedere l'atteggiamento che hanno i Nostri genitori nei confronti di certi fatti,nei confronti di certi personaggi,malavitosi- delinquenti,malavitosi-politici.
Per un attimo facciamo un "mea culpa".
Chi di Noi puo' giurare di non aver Mai "portato rispetto" per qualcuno o di non aver mai visto un proprio parente farlo?!.
Chi di Noi non ha mai sentito i propri genitori impartire un'educazione in certi casi "OMERTOSA" su alcuni argomenti "scottanti"...o su qualche "personaggio in vista"?!
E' questo il terreno fertile di cui si parla!
E' questo terreno che bisogna arare!
Forse e' questo che vuol dire Giuseppe quando parla di "PREDISPOSIZIONE".
Parlarne tra di Noi fa bene...ma dobbiamo parlare con le Nostre famiglie,con i Nostri amici,con i Nostri conoscenti,con NOI STESSI, per trasformare la "NON CULTURA" finalmente (forse) in C U L T U R A !!!

Anonimo ha detto...

tutto il mondo e' paese ma in altri paesi le cose iniziano a cambiare forse anche questo spazio può essere un catalizzatore di qualcosa di buono. il problema e' culturale sociale politico ecc. sicuramente non si puo' attribuire ad una sola causa quindi anche la soluzione non puo' essere univoca. un link per ragionare in modo piu' ampio sul problema ndrangheta e dintorni http://www.calabriamedia.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

il commento di Cataldo mi lascia senza parole!... complimenti!

Anonimo ha detto...

Il tema trattato è indubbiamente di vastissime proporzioni e, di tutta conseguenza, caratterizzato da molteplici pensieri e opinioni a riguardo.

Le due correnti di pensiero principali, per quanto letto, sembrano essere quelle che vedono da una parte come causa principale del problema la popolazione e la sua propensione a favorire la ‘ndrangheta; dall’altra, invece, lo stato e la sua totale assenza in merito alla questione.
Di tutta conseguenza c’è chi pensa che lo sforzo principale per cambiare questa situazione debba partire dalla gente, c’è chi invece spera in un intervento duro dello stato e quindi, in un certo qual modo, deresponsabilizza la popolazione da tale questione.

Io sono della opinione invece che la soluzione stia in mezzo: lo stato da solo non può nulla contro un male cosi ben radicato nel territorio se non ha il supporto della gente che li vive, come d’altro canto la popolazione non può combattere da sola una guerra cosi grande se non con un giusto appoggio da parte delle forze dell’ordine.

Il mio pensiero, ovviamente, è abbastanza banale, e penso di non dire nulla di nuovo, anzi!

Però vorrei far riflettere tutti su alcune questioni che, come si vedrà, mi portano più ad avvicinarmi al pensiero di Giuseppe:
sono dell’opinione infatti che la gente, con dei piccoli gesti, possa perlomeno porre le basi per dei miglioramenti o comunque delle barriere al sempre più impetuoso dilagarsi della malavita nella vita di tutti noi.

A parer mio infatti la leva tramite la quale i malavitosi riescono ad essere cosi ben radicati nel territorio è il consenso, anche tacito, della popolazione… è evidente che un individuo o, in tal caso, un’associazione di individui, è tanto più forte tanto più è a proprio agio in un determinato contesto… e se il contesto è caratterizzato da servilismo, clientelismo, paura, ignoranza e sfiducia nello stato ecco allora che la ‘ndrangheta vi trova terreno fertile per operarvi nel migliore dei modi. Un contesto con le caratteristiche appena citate infatti determina un ambiente molto favorevole alla malavita che riesce cosi a dettar legge perché, in un certo qual modo, è autorizzata a farlo.

Le organizzazioni criminali sono forti allora perché avvertono che la gente ha bisogno di loro. E nella vita quotidiana sono tanti i gesti che favoriscono ciò: dal rivolgerti al mafioso di turno se ti rubano un’auto perchè, a differenza dei carabinieri, quasi certamente te la ritrova; al dare la precedenza ad un incrocio in modo plateale al conducente d’onore di un’altra auto quasi a dire:"passa… sei tu il capo e io ti rispetto!"; al rivolgerti ad esperti nel settore qualora subisci un torto e vuoi la tua “giustizia”; ecc. ecc. ecc.

Potrei continuare all’infinito… ma il punto è uno solo… gran parte del potere di cui gode la ‘ndrangheta è dato dalla gente! Certamente la ciliegina sulla torta è posta da una giustizia che non funziona e che non aiuta il cittadino. Ma io, come tutti voi, non sono il guardasigilli dello stato e non posso certamente attuare una riforma della giustizia che colmi le tante lacune della legge italiana… e allo stesso modo non posso certo aspettare passivamente che ciò accada. Devo invece, nel mio piccolo, darmi da fare e svolgere il mio dovere da cittadino onesto e, altresì, evitare in ogni modo di favorire gente disonesta. Ciò può significare non recarmi in esercizi commerciali gestiti palesemente dalla malavita, non intrattenere rapporti di qualsivoglia natura con individui poco affidabili o non chiedere aiuto a persone che, in apparenza, ti supportano con il cuore ma che, prima o poi, ti portano il conto del loro servizio (conto a volte anche molto salato).

Probabilmente presi singolarmente gesti del genere (e se ne potrebbero elencare tanti altri) hanno poco valore, specie se posti di fronte ad un problema di cosi grandi dimensioni. Ma se questi singoli gesti diventassero pratica diffusa e comune dalle nostre parti, allora non sarebbero più cosi irrilevanti: a parer mio infatti ridurrebbero il presidio della 'ndrangheta sulla vita delle persone e quindi il potere su di essi esercitato; ma soprattutto renderebbero più difficile il ricambio generazionale necessario anche alla malavita per sopravvivere, in quanto operante in un contesto dove il rispetto diventa esclusiva delle persone serie ed oneste e dove un fuorilegge diventa fuoriluogo.. e di tutta conseguenza isolato dalla vita sociale. Un ambiente quindi dove l'organizzazione criminale incontrerebbe maggiori difficoltà nel reclutare i propri ramoscelli (in gergo mafioso i picciotti o soldati della ‘ndrangheta) e nel garantirsi quindi un futuro cosi florido e indisturbato come nel passato.

A parer mio, e con questo concludo, in un contesto dove si crede nello stato, in un contesto dove si toglie alla malavita il monopolio di governo e supervisone sulla popolazione, in un contesto dove è la popolazione il primo attore a desiderare un ambiente diverso,mostrandolo con il proprio atteggiamento,... in un contesto del genere, forse, anche la legge, seppur con le sue infinite lacune e gli evidenti miglioramenti di cui necessita, potrebbe operare meglio e aiutare di più il singolo ed indifeso cittadino.

E allora, in quanto nostro diritto, chiediamo certamente e a gran voce ciò che ci spetta dallo stato e dalla giustizia in particolare, ma ancor prima prendiamoci le nostre responsabilità e dimostriamo con i fatti di essere i primi a voler veramente cambiare la nostra terra... e non con grandi proteste, cortei o manifestazioni che lasciano il tempo che trovano, ma con comportamenti degni di una società che può definirsi civile.

Anonimo ha detto...

"in un contesto dove il rispetto diventa esclusiva delle persone serie ed oneste e dove un fuorilegge diventa fuoriluogo"

Forse è proprio questa la Cirò Marina che sogno!

Anonimo ha detto...

ma peppe lucà ci mette una settimana prima di scrivere un commento?? si prepara giorno e notte se no nn si spiega .cmq ha perfettamente ragione .ciao

Anonimo ha detto...

...un pò di tempo fa ascoltando una lezione di diritto privato mi sono imbattuto nella letura di un paragrafo dove si parlava di interesse particolare ed interesse generale...come dire:se per risolvee un problema di natura particolare si andasse ad intaccare l'equilibrio degli interessi generali allora è meglio lasciare stare...bene...poi mi sono messo a pensare alle mafie di tutti i generi...di politica...ed ho fatto un ragionamento al quanto fazioso ma è l'unico modo per darmi una spiegazione ad un problema che si affronta dalla notte dei tempi e non se ne trova mai soluzione...allora ora vi dico come la penso..Io sono convinto che la gente sia solo vittima del sistema-stato..non solo della ''ndrangheta...sono convinto che lo stato,i politici(la quasi totalità) abbia degli ''interessi generali'' con la mafia e che per far quadrare l'equilibrio generale chiude molti occhi sui particolari...e non dite ''la gente deve cambiare'',non deve salutare, non deve andare nei negozi palesemente gestite dalle ''ntrine,percheè altrimenti non devi andare da molti perchè chi paga il pizzo è allo stesso modo facente parte dell'associazione in quanto la finanzia...la gente alla fine è fatta da singole persone e le persone hanno paura per natura di uno che può sparare in fronte ad un tuo familiare o a te stesso e rimanere magari impunito perchè i termini del processo a carico dell'assassino "decadono"...ma dai...è magistratura questa...un disabile che non paga una multa viene arrestato e tanzi o cragnotti..o ricucci...vivono spensierati nelle loro ville e nel lusso dopo aver rovinato migliaia di povere famiglie...e poi se c'è ne uno che va contro il palazzo vedi De magistris(operazione sulla loggia massonica)viene trasferito perchè tra gli indagati c'è Mastella..MINISTRO DI GRAZIA E GIUSTIA????!!!!ma per favore...qui ci vorrebbe una vera e propria rivoluzione dei giovani che invece non se ne fregano niente e continuano a guardare uomini e donne....

Anonimo ha detto...

SIAMO VITTIME DELL'INDIFFERENZA DELLO STATO!

Anonimo ha detto...

Io credo che voi siate vittime dei vostri stessi ragionamenti!

Scusate, ma non condivido.

Anonimo ha detto...

Cari Anonimi,
evidentemente non avete colto esattamente il mio pensiero, come anche quello (smentiscimi se sbaglio Pè!) di Guseppe F. e di chiunque veda "anche" negli atteggiamenti della gente la causa di un male come la 'ndrangheta.

E' evidente e fuori ogni discussione che esista un sistema-stato che abbia degli "interessi generali" con la mafia e che per far quadrare un equilibrio generale chiuda molti occhi sui particolari (che a mio avviso sono di interesse dei singoli cittadini, specie onesti). E non è neanche assurdo capire e comprendere, come si diceva, le persone che mettono l'incolumità dei propri cari davanti ad una lotta contro la mafia che non vede nello stato un alleato sicuro ed affidabile (no scarcerazioni facili, no indulti ed indultini vari, ...).

Condividere però l'idea che siano le sole istituzioni colpevoli del non risolto problema della 'ndrangheta, a me sembra un pò troppo... io vedo in questi discorsi solo un semplice modo di deresponsabilizzare noi cittadini, vittime di un male che non dipende da noi ma solo da altri (come se questi altri provengano da Marte!). E questa mia convinzione nasce da un principio base di cui sono convintissimo: non esiste alcuna distinzione tra stato, mafia e gente comune... essi sono tutti sottoassiemi del medesimo insieme: la SOCIETA'… la quale con i propri trend socio-culturali e con i principi coi quali si caratterizza, provvede a “sfornare” persone che, "in modo non esclusivo", sono indirizzate in una o nell'altra categoria.

E quando allora dicevo che il problema mafia dipende soprattutto dalla popolazione e dai suoi atteggiamenti, mi riferivo proprio a questo aspetto: è evidente che dare o non dare la precedenza ad un mafioso non risolva il problema, come è altrettanto vero che la mafia la si finanzia comunque in modo indiretto anche se non ci si reca nell’attività commerciale gestita da un criminale… è ovvio! Ma educare le persone a distinguere ciò che giusto e ciò che è sbagliato, informare un ragazzino in quale negozio sia opportuno recarsi o meno e perchè, insegnare ai propri figli a distinguere la persona onesta da quella disonesta ed evitare di impartire, magari inconsciamente e con semplici atteggiamenti, una educazione orientata a favorire determinati principi sui quali la mafia sguazza (e qui mi riferisco al discorso di Cataldo che trova tutta la mia condivisione)… ebbene tutto ciò va al di la dell’effetto apparentemente inutile che piccoli gesti quotidiani possono favorire... qui si tratta di principi morali!

Avere una società più attenta ai propri comportamenti, più aducata a determinati valori che probabilmente contraddicono quelli spesso e sfortunatamente diffusi dalle nostre parti, forse potrebbe diminuire l’afflusso di gente indirizzata al filone mafia piuttosto che al filone stato inerte/colluso… e porre le basi per una società sicuramente più matura e capace di affrontare problemi cosi delicati…

Tutto ciò non toglie, tengo a ribadirlo, che lo stato non abbia le proprie responsabilità, anzi. Ma è proprio su quest’ultima affermazione, riprendendo anche la frase citata nel penultimo post “siamo vittime dell'indifferenza dello stato”, che concludo e rafforzo il pensiero fin qui esposto: la responsabiltà anche grave dello stato e la sua indifferenza, a parer mio, sono figlie di un’altrettanta deresponsabilizzazione e indifferenza della società nei confronti di ciò che accade intorno ad essa, dalla politica all’economia al sistema stato in generale, che diviene oggetto di critica (e non di miglioramento) solo quando se ne parla a Matrix o quando è sotto l'analisi del Grillo di turno…

Responsabilizzare la società allora significa anche migliorare tutto ciò che discende da essa, compreso chi ci governa e chi dovrebbe proteggere il singolo cittadino. E risolvere il problema ‘ndrangheta, di conseguenza, diviene prerogativa innanzitutto della gente che da un lato va a decidere da chi farsi governare e quindi aiutare, dall'altro va invece ad impattare direttamente sull'ambiente nel quale la malavita vive e fiorisce.

E allora piccoli gesti, comportamenti e atteggiamenti quotidiani, soprattutto se praticati dalla maggioranza della gente, potrebbero assumere un valore rilevantissimo, in quanto, diventando pratica comune, andrebbero ad influenzare e contagiare positivamente la società e tutto ciò che da essa dipende: politica, economia, relazioni sociali,... ... 'ndrangheta.

Anonimo ha detto...

"CHI HA PAURA MUORE TUTTI I GIORNI, CHI NON NE HA UNA VOLTA SOLA" (Giovanni Falcone)



Che verità scrive il mio amico Giuseppe,purtroppo!!!

Come più volte ho avuto modo di scrivere,anche sul "nostro" blog,la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio,una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine!
Nn è un cancro proliferato x caso su un tessuto sano. E' parte integrante della popolazione...gode del consenso della nostra popolazione...che, direttamente o indirettamente, consapevolmente o no,volontariamente o obbligatoriamente,è implicata e coinvolta.

Possiamo sempre fare qualcosa,
quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana.

E' uno stupido pregiudizio, quello secondo cui, "contro la mafia non si può far niente fino a quando al potere ci sarà questo governo con questi uomini"...ci saranno sempre uomini sbagliati...si succederanno sempre governi sbagliati, ma la lotta alla mafia deve essere radicata nella mente...nello spirito...nella volontà di ogni singolo uomo

Purtroppo le istituzioni continuano nella loro "politica" di miopia nei confronti dellE mafiE tutte, temo che la loro assoluta mancanza di prestigio nelle terre in cui prospera la criminalità organizzata non farà che favorirle sempre di più.
Ma ripeto,perchè una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, del bene, perchè prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere, semplicemente che nn si volti dall'altra parte.
Dobbiamo liberarci da questa catena feroce dell'omertà, che è uno dei fenomeni sui quali si basa la potenza mafiosa. Si è legati a questo fatto dell'omertà, del non riferire nulla,di sentire sempre lo Stato come un nemico o cmq come un'entità con cui non bisogna collaborare.

Non voglio certo elevarmi a paladina della giustizia, ma nn ho paura di palesare la mia fiducia nella giustizia e la mia assoluta avversione nei confronti del fenomeno mafioso. E' normale che esista la paura,in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio, non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti con e per il nostro paese.

E' vero non vivo a Cirò...ma c'ho vissuto e voglio ritornare a viverci...voglio far crescere lì i miei figli.
Sono venuta via xkè Cirò non mi piaceva,x questo ho imparato ad amarla,perchè il vero amore consiste nell'amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.

Quello che voglio dire è che, se noi cittadini,noi che pensiamo "sì, ma io che posso fare?"...noi giovani, neghiamo alla mafia il consenso, essa svanirà come un incubo.

Anonimo ha detto...

Rispetto ma non condivido in nessun modo la frase che Giuseppe F. ha scritto sulla sua “gioia” riguardo i gravi fatti incendiari-intimidatori avvenuti ai danni dei commercianti del nostro paese. Pur se mossi da una istintiva rabbia e da un orgoglio che posso comprendere e immaginare, non giustificano però il fatto che certe affermazioni siano, pur se provocatorie, per certi versi offensive e perciò totalmente opinabili.
Conoscendo Giuseppe F. so comunque che il retropensiero di certe affermazioni è quello che accomuna tutti gli onesti cittadini, quelli che sentono soffocata la loro libertà e il loro vivere sereno.

Condivido invece il pensiero meno provocatorio, ma più razionale di Giuseppe L. La sua analisi nella sostanza mi trova d’accordo in quasi tutti i suoi punti. Nella partecipazione alla lotta contro il male mafioso, gli attori che per primi devono recitare il loro ruolo dobbiamo essere noi cittadini. Quando diciamo che il primo passo in questa direzione lo deve fare lo Stato, dimentichiamo che lo Stato in realtà siamo noi. Tutti, nessuno escluso. Certamente l’appoggio delle istituzioni è fondamentale anch’esso, ma se non trova terreno fertile su cui piantarsi non può in alcun modo dare i suoi frutti. I piccoli gesti, quelli che all’apparenza appaiono meno significativi, se sommati, fanno il gioco uguale e opposto al male mafioso. Se questi tenta di isolare chi si oppone al volere dei “più forti”, forse un modo per contrastarlo potrebbe essere quello di ribattere con altrettanto vigore e con la stessa moneta. Cerchiamo noi di isolare questo dannato virus! E’ chiaro anche che non può essere facile come a dirsi. La ‘ndrangheta ha radici ben più profonde di quanto si immagini. Ma combattere l’ignoranza, come qualcuno di noi ha detto, vuol dire far crescere la cultura e di conseguenza far aprire gli occhi a chi li ha chiusi e non riesce a vedere le catene che lo opprimono.

Questo luogo d’incontro virtuale è già qualcosa di importante che si manifesta. Una piccola fiammella di speranza che si accende in un buio che forse oggi è meno buio.

Anonimo ha detto...

l'ho detto e lo ripeterei mille volte ancora: sono contento di quello che sta succedendo oggi a Cirò Marina... perchè senza quegli incendi non ci sarebbe stato questo post e non ci sarebbero stati i vostri commenti!

Anonimo ha detto...

De Magistris: "Rischio la vita"
"Contro di me i poteri occulti"
Dopo l'avocazione dell'inchiesta Why not nella quale è indagato il ministro della Giustizia Clemente Mastella, il pm di Catanzaro Luigi De Magistris si sfoga: "E' una pugnalata alle spalle - afferma in una serie di interviste -. Fa parte di una strategia già nota in Italia, quella della tensione". Il magistrato, poi, ammette di aver timore per la sua vita: "Ora rischio le pallottole. Mi cacciano perché indago: questo è il ritorno al fascismo".


Con l'avocazione di un'inchiesta come "Why Not", spiega De Magistris in un'intervista al Corriere della Sera, a rischio è lo Stato di diritto con conseguente corollario di "pallottole e tritolo". Ma non da parte di gruppi come la Br negli anni 70, bensì da parte di "settori deviati di apparati dello Stato che già in passato hanno messo in pericolo le istituzioni e oggi cercano di riprodurre quel clima". In generale e specialmente in Calabria, secondo De Magistris, "non ci sono più le condizioni per fare il magistrato".

Quanto all'iscrizione di Mastella nel registro degli indagati, il pm sottlinea che non si è trattato di ritorsione per la richiesta di trasferimento avanzata dal Guardasigilli, ma "le indagini, come tutti sanno, avevano un loro corso che non poteva essere intralciato da attività esterne". In conclusione De Magistris si augura che intervengano il capo dello Stato e Csm: "non so perché il presidente Napolitano non sia ancora intervenuto. Confido che lo faccia il Csm, a tutela dell'autonomia e dell'indipendenza di tutti i magistrati".

carissimo amico giuseppe ferraro ecco la risposta...DI CHI VIVE E LAVORA OGNI GIORNO IN CALABRIA"....I CITTADINI SI SENTONO ABBANDONATI DALLO STATO IN CALABRIA...

Anonimo ha detto...

...ops l'intervista è stata presa dal corriere della sera

Anonimo ha detto...

Quello che sta accadendo penso sia di una gravità inaudita... penso però che il discorso dello stato che difende l'indifendibile (e vi riesce anche bene) non sia circoscrivibile alla Calabria, ma sia un problema più esteso che tocca l'intera nazione... e probabilmente va al di la del rapporto stato - 'ndrangheta... diciamo che riguarda il sistema politico e le sue relazioni con la società in tutte le sue forme...

Ma anche qui a parer mio un po di responsabilità è della popolazione: probabilmente nella cabina elettorale bisognerebbe riflettere un po di più sul dove porre il segno di preferenza, prescindendo da rapporti di tipo clientelare tanto diffusi dalle nostre parti... i politici sono spechio della popolazone che li ha eletti... e diciamocela tutta, alla maggior parte degli italiani il sistema Italia dove prevale la furbizia piuttosto che la meritocrazia piace...

Detto ciò è altrettanto vero, ad onor di cronaca, che per il noto fenomeno dell'asimmetria informativa, spesso la popolazione non dispone delle stesse informazioni disponibili invece nei palazzi del potere, e quindi, effettivamente, diviene vittima come spesso si dice dello stato.
Altre volte però le informazioni la gente le ha, è consapevole di ciò che accade intorno ad essa... e cosa fa? Sicuramente lamentarsi e criticare (in questo siamo bravissimi)... e poi... nulla... si aspetta una giustizia caduta dal cielo o il trascorrere del tempo che cancella tutto. E alle prossime elezioni? Mastella o qualsiasi altro politico di turno ferocemente criticato per il suo pessimo lavoro avrà lo stesso consenso elettorale (se non di più!).

Concludo affermando che, fortunatamente, non viviamo in una dittatura e non abbiamo quindi la certezza/condanna di avere sempre le stesse persone a governarci... almeno in questo c'è ancora (parzialmente) libero arbitrio (quando cambieranno la legge elettorale esso sarà totale)...

E se poi la maggioranza delle persone sarà indifferente a ciò che accade e continuerà imperterrita ad adottare una logica di breve periodo (voto questo politico perchè domani può aiutarmi) piuttosto che una logica di lungo termine (voto questo politico perchè domani non riceverò alcun favore, ma in futuro forse avrò dei vantaggi, anche infinitesimi, perchè facente parte della collettività) allora vorrà dire che la gente si merita tutto quello che quotidianamente accade!

Suggerisco comunque di continuare eventualmente questa conversazione aprendo un nuova discussione... penso ci sia il rischio di andare fuori tema data la vastità e la complessità del problema.

Anonimo ha detto...

Comunque per chi fosse interessato alla vicenda introdotta da Giuseppe Russo ci sono due articoli di Repubblica che spiegano in linea generale cosa sta accadendo, e sul blog di Beppe Grillo un'analisi/opinione di Marco Travaglio.

Vi lascio i link:

1) Repubblica: Intervista a De Magistris

2) Repubblica: Mastella vs Di Pietro

3) La soluzione finale: Beppe Grillo e Marco Travaglio

Anonimo ha detto...

Ho letto tutti i vostri commenti è devo dire che, pur se con idee e metodi diversi, abbiamo un obiettivo comune, questo è già molto. Volevo soffermarmi però, su un concetto che Maria Grazia ha espresso nel suo post e che mi ha fatto piacere leggere, ovvero quello di ritornare a Cirò Marina. Concetto a mio parere molto importante perchè: è vero!!! Tutti siamo bravi a parlare, ad esprimere opinioni e potenziali soluzioni al problema della mafia ma, alla domanda: " Quanti di noi dopo aver studiato pensano di ritornare a Cirò Marina?" non credo che siano molte le risposte positive. Per cambiare le parole non bastano, occorrono i fatti. E' un luogo comune dire che la trasformazione deve avvenire ad opera dei giovani, coloro i quali hanno avuto la possibilità di crescere, di maturare in altri ambienti, di formarsi culturalmente e socialmente; quasi tutti i commenti presenti in questo blog mutuano su tale concetto di fondo ma, se proprio questi giovani, una volta terminati gli studi, mettono le proprie risorse al servizio di altre città Cirò Marina non cambierà mai e resterà sempre più sola, più indietro, popolata da a chi in fondo piace questo clima, e con i soliti "turisiti locali" pronti a criticare od a esprimere pareri ed idee ma, da lontano.

Anonimo ha detto...

bravo domenico....noi analizziamo un problema che conosciamo ma che non viviamo giornalmente...e da lontano è molto facile..

Anonimo ha detto...

grazie a giuseppe luca che si dimostra molto più ferrato nel riportare i link...io non ci riesco...forse perchè non mi applico...grazie compà del tuo supporto informatico..ops ma avevi detto che mi chiamavi...ma niente...

Anonimo ha detto...

grazie a giuseppe luca che si dimostra molto più ferrato nel riportare i link...io non ci riesco...forse perchè non mi applico...grazie compà del tuo supporto informatico..ops ma avevi detto che mi chiamavi...ma niente...

Anonimo ha detto...

La mafia: prima azienda italiana!

Anonimo ha detto...

vedi carissimo blogghista è in ogni cosa...è come lo stao però lavora e produce molto meglio dello stato...e come mai non si riesce a fare niente contro questo male dilagante???te lo dico io il perchè...perchè loro ci sono dentro fino al collo...

Anonimo ha detto...

Giuseppe Russo... mah... sono senza parole!

" (...) è come lo stao però lavora e produce molto meglio dello stato...e come mai non si riesce a fare niente contro questo male dilagante???te lo dico io il perchè...perchè loro ci sono dentro fino al collo".

Premesso che non ho capito chi siano i "loro" di cui parli, vorrei sapere il senso costruttivo, se ce n'è dei tuoi pensieri.

Con affetto

Anonimo ha detto...

Ma chi è il blogghista? E lo stao che lavora e produce molto meglio? Boh!

Anonimo ha detto...

peppe ferraro il senso costruttivo è che è un mondo di corrotti e infami.primis lo stato ,la politica e tutto,ma si vede gia da noi il sindaco chi è???parrilla ahahahhahahaha dai svegliati peppe ,pensa a fare qlc di utile per cirò marina cioè pensre di ritornare un domani e iniziare da li,sveglia sveglia ,peppe ferraro sveglia togliti ste idee di peppeino impastato il mondo è corrotto ,la politica è corrotta,il calcio è corrotto .la formula 1 è corrotto .il tennis è corrotto ,ormai corrompere è nel nostro dna
quindi sn d'accordissimo con peppe russo, e a peppe f gli dico per stare un paio di mesi a cirò per vedere come funzionano le cose,e nn tentare da cambiare da 1200km di distanza attaccati ad articoli del cavolo o i blog di grillo ,e con qst chiudo..

Anonimo ha detto...

senza parole!... aggiungo: forse anche tu sei corrotto?

Sono le persone come voi che mi deludono... perchè non capaci di discutere!

Anonimo ha detto...

dai pe non te la prendere...tu dici che scrivi le cose per provocare...forse lo faccio pure io,penso che sia l'unico modo per tirare fuori chi la pensa diversamente da te...no???guarda che la tua non è la verità assoluta!!!ma in tutto questo mi chiedo???il nostro presidente che fine ha fatto???

Anonimo ha detto...

..carissimo giuseppe...sai qual'è diventato il sogno della maggior parte dei ragazzi che studiano alle superiori giù da noi???...raggiungere la maturità per poter scappare il più lontano possibile da cirò marina...come mai???

Anonimo ha detto...

l'ultima cosa che hai detto te la contesto... (1)i ragazzi scappano dai piccoli centri ovunque nel mondo; (2) questo dovrebbe essere positivo perchè aiuta ad aprire la mente. Il vero problema è che poi non tornano: i ragazzi dovrebbero fare l'università e poi tornare da noi a fare impresa e lavorare seriamente.

Per quanto riguarda il fatto che la pensi diversamnete da me non capisco il punto: l'80% dei commenti sono di opinione opposta rispetto alla mia e a me piace il dialogo, ma non deve diventare "coglionetta" contro di me.

Per il discorso del presidente ho già contattatto chi l'ha visto; mi hanno confermato che apriranno un caso... ahahahha

Progetto Mediterraneo ha detto...

Carissimi Giuseppe Ferraro e Russo, io sono sempre qui, controllo il blog almeno 4/5 volte al giorno quando dispongo della connessione ad internet, quando non ce l'ho faccio il possibile...
Come ben sapete io sono uno di quelli che ha deciso di tornare a viver giù. Sicuramente non è stata una scelta facile. A Milano ho lasciato tanto in termini di opportunità lavorative, ho lasciato una città che in 5 anni mi ha dato molto in formazione e già iniziava a darmi tantissimo sul piano lavorativo, aspettative più rosee di quanto io stesso potessi immaginare. Eppure ho mollato tutto. Un taglio netto per ritornare a vivere nella mia terra, con la mia famiglia. Non ho rimorsi ne rimpianti. E' stata un'esperienza fantastica ma io voglio progettare il mio futuro qui. E non voglio guardarla come una terra che non offre niente perchè non ha niente, ma come una terra nella quale c'è ancora tutto da fare. E solo i suoi figli con impegno e con coraggio possono risollevarla, possono anzi possiamo costruire quel futuro migliore che tanto auspichiamo. Non ho mai condannato chi giù non vuol tornare, è la strada più difficile e non si è obbligati a percorrerla ma sicuramente mi sento di ringraziare e di dare merito a chi questa scelta l'ha fatta o ha intenzione di farla.

Anonimo ha detto...

Il nostro presidente è sempre attento e presente... chiamerò subito chi l'hai visto per chiudere il caso... ahhaha :)

A parte gli scherzi, questa è veramente la strada da percorrere: bisogna finire gli studi e tornare giù!... devo dire che Natale Martucci è un simbolo in tal senso, perchè ha delle idee forti e ama veramente la sua terra.

Volevamo un tuo commento presidente; adesso ci sentiamo meglio!

Anonimo ha detto...

aaaa.....mi sono tolto un pensiero...carissimo presidente bentornato...mi mancavi molto...io e peppe litighiamo spesso vedi e non è coglionette è soltanto che la penso un pò diversamente da te su certe cose e lo dico...

Anonimo ha detto...

La nuova mafia? E' fatta di medici, commercianti, di imprenditori, di politici, di quella borghesia mafiosa che rappresenta il punto vero di collusione e fusione, con la politica e con le istituzioni. Gran parte dei soldi delle mafie e della criminalità organizzata viene reinvestita nell'economia legale, facendo perdere il confine tra il legale e l'illegale.Le mafie, sono diventate un fattore strutturale, normale. Una forza economica che dà alle mafie la soggettività politica, che li rende soggetti politici al pari degli altri soggetti presenti nelle istituzioni. Loro organizzano un blocco sociale dal basso, dando risposte a quella plebe che non trova risposte nelle politiche pubbliche del Mezzogiorno. E che la mafia abbia assunto le sembianze della borghesia lo dimostra, anche il fatto che un mese dopo l'arresto di Provenzano, i capi mandamento finiti in manette erano medici, imprenditori, commercialisti, politici. Questa è la nuova mafia questa è la borghesia mafiosa che utilizza strumentalmente i bisogni sociali insoddisfatti del Mezzogiorno. Le mafie non hanno più la coppola e la lupara dei film in bianco e nero.Le moderne leve per il radicamento della mafia nel territorio, sono fecondate purtroppo dallo Stato!!!
Il problema vero purtroppo,è che non si è liberi di vivere tra le nostre famiglie!!!Elaborare ed iniettare antidoti in tale tessuto sociale,messi sul banco di prova come in questo "lablog",possa essere un fendente a chi non ama essere "libero".

Anonimo ha detto...

Posso chiedervi una cosa? Dato che parlate di tornare a Cirò Marina dopo gli studi, MA VOI SIETE DISPOSTI A FARLO? LO FARETE UNA VOLTA LAUREATI? Vorrei proprio saperlo... Io sinceramente nn lo farò, perchè purtroppo Cirò Marina nn mi può dare ciò di cui ho bisogno e qst nn vuol dire nn amare e denigrare la calabria, ma è adeguarsi alla realtà, una realtà che spero che cambierà e a quel punto sono il primo a ritornare e a contribuire a migliorarla.
B. R.

Anonimo ha detto...

Alcuni degli amici miei hanno deciso di tornare a Cirò Marina; e sono:

Domenico Guarascio
Natale Martucci
Francesco Guarascio

Sottolineo che questi tre ragazzi non hanno, come per esempio io, un'attività già avviata alle spalle. Hanno deciso di scendere perchè vedono nella calabria un terreno vergine di idee, dove fare imprenditoria è possibile perchè ancora molte cose non ci sono. Hanno dei bei progetti che io condivido e che sono sicuro li porterà al successo.

Per quanto riguarda me personalmente, ho deciso di rimanere a lavorare qui per qualche anno, con l'idea comunque di tornare e di fare un'attività nuova che ho in mente.

Io credo che tornare giù sia sì una scelta coraggiosa, ma sia anche un'opportunità: io vivo a Milano, qui c'è tutto e le cose funzionano. In Calabria c'è poco, pertanto ci sono più opportunità per fare impresa (certamente meno, per adesso, essendo una relazione di causa-effetto, lavoro dipendente).

Ti lascio con una frase che credo essere la più bella mai scritta:

"Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo (Mahatma Gandhi)"

Anonimo ha detto...

SERA A TUTTI AMICI MIEI.allora siamo alle prese con un male incurabile ,la mafia ,e be ,noi siamo di cirò marina paese conosciutissimo in qst veste,se mi presento a qualcuno e gli dico che sn di cirò il loro primo pensiero va li,mafia,il locale di cirò..ci sarebbe un libro da scrivere sul nostro paesino,forse devo essere sincero anni fa essendo piu piccolo essere cirotano ti dava quel senso di superiorità,un livello superiore a tutti i paesi calabresi.il massimo rispetto,eri piccolo nn capivi nulla,se ti litigavi con qlc :ou ca ie sugn e cirò..cirò il paese del vino ,del mare quasi 15 km di costa.spiagge bellissime e pure siamo conosciuti per la ndrangheta il locale di cirò. ho 23 anni e nn vivo piu a cirò e nemmeno sento il bisogno di tornare se nn fosse per i miei cari ,la mia ragazza nn ci metterei piede ,ma il fascino della tua terra ti attira le comodità del piccolo paesino ,il bar di tutti .troppo bello cirò e pure siamo il locale di.........,vedere che tutte le cose vanno a degradare ti viene di pensare se nn ci sarebbe stata la mafia cirò che sarebbe stato.buuuuu nn lo so,però c'è la mafia,e se nn ti toccano in prima persona a te nn ti frega niente ,invece vedi un tu oamico che il padre paga il pizzo,l'altro che gli fa il lecchino,l'altro che gli offre il caffè,e la mafia cresce ,si sviluppa ,conosce gente per bene .architetti ,ingegneri dottori ,avvocati va tutto a marcire cari amici miei ,e diventa cultura.perche sinceramente ragazzi se si ha un problema serio si rivolge alla ndrangheta e nn alla polizia ,e devo essere sincero è capitato anche a me e come tutti cari amici miei chiunque ha uno zio .un parente ,un conoscente che si è rivolto a loro ormai è nella cultura ,la mafia è cultura ,storie di grandi filmm il padrino ,il capo dei capi .ormai è qualcosa che è presente tra di noi ,ragazzi unica cosa da fare indifferenza .con qst chiudo salutando tutti .ciao amici

Anonimo ha detto...

quanta amarezza leggo nell'ultimo commento del nostro amico anonimo...guarda se proprio sei cosi' amareggiato e deluso come lo siamo tutti noi...e vuoi cercare di aiutarci a cambiare un pò le cose la prossima volta firmati almeno...la firma è una forma di libertà e se vuoi essere libero non nasconderti dietro ad un ''anonimo''....

Anonimo ha detto...

quanta amarezza leggo nell'ultimo commento del nostro amico anonimo...guarda se proprio sei cosi' amareggiato e deluso come lo siamo tutti noi...e vuoi cercare di aiutarci a cambiare un pò le cose la prossima volta firmati almeno...la firma è una forma di libertà e se vuoi essere libero non nasconderti dietro ad un ''anonimo''....

Unknown ha detto...

Ciao Natalino,
ti sono vicino...si...in effetti è molto triste. Ti sono vicino da amico e da meridionale.

Fulvio