14 novembre 2006

TU QUANDO “SCENDI”? BOH, CHIEDILO AD ALITALIA



di Giuseppe Ferraro
Noi studenti universitari siamo emigranti; degli emigranti evoluti. Non partiamo più con una valigia di cartone poco capiente, ma con un computer portatile ad alte prestazioni. Non andiamo in cerca di un salario per tirare avanti, ma di un’istruzione superiore per “diventare qualcuno”. Tuttavia, rimaniamo emigranti, e come tutti gli emigranti, dobbiamo, o forse vogliamo, tornare ogni tanto a casa per riabbracciare i genitori, per rivedere gli amici o magari solo per nostalgia del mare, che magari c’è anche al nord, ma che col nostro ha poco da spartire.
Tornare a casa diventa dunque un’abitudine regolare di uno studente fuori sede. Si “sale” a settembre per l’inizio delle lezioni, si “scende” a Natale, poi a Pasqua e per l’estate. In media sono sei viaggi, tre di andata e tre di ritorno.
Fin ora nessun problema, in fondo ci tocca farlo; della serie “hai voluto la bicicletta? Adesso pedala”. Purtroppo però c’è qualcosa, in questi flussi regolari di studenti che vanno su e giù per l’Italia, che non quadra: i mezzi di trasporto.
I mezzi di trasporto usati sono tre: l’aereo, il treno e il bus. Qual è la scelta che abbiamo, per esempio, a Cirò?
Aereo. L’unica compagnia a servire l’aeroporto di Crotone è l’Airone. Costo medio da Roma 110€, mentre da Milano 150€. L’altro aeroporto a disposizione è quello di Lamezia Terme: anche lì poche compagnie, ma più scelta. Da sommarsi, però c’è il costo per arrivare a Cirò Marina: in media 25€ di benzina e 4 ore perse.
Treno. I costi non sono poi così alti, ma il tempo è un problema grosso. Inoltre c’è il problema della disponibilità, perché con gli intercity la prenotazione è obbligatoria e si rischia di non trovare posto.
Bus. Il monopolio è di "Voi sapete Cosa e Chi". È un sostituto quasi perfetto del treno, ma il problema della disponibilità è ancora più marcato.

Tirando le somme, la scelta è ridotta e, se confrontata con altre regioni d’Italia, risulta essere ridottissima.
Ma perché? E’ un problema politico. Le compagnie aeree e Trenitalia si giustificano dicendo che non c’è abbastanza traffico infrannuale. Non è vero. È una scusa per avere supporti dalla regione e dai diversi comuni, che, per chi non lo sapesse, pagano milioni di euro per i servizi resi. Allora chi dovrebbe intervenire? Semplice: è un problema politico, quindi dovrebbe intervenire la politica. Per esempio? "Voi sapete Chi", il concittadino che ha più voce in capitolo presso il Parlamento. E allora perché non lo fa? Altrettanto semplice: Perche è socio della "Voi sapete Cosa S.p.A"., società che gestisce le linee di Bus nonché l’aeroporto. Non lo sapevate? Adesso lo sapete.
Siamo dunque isolati da tutto: da Milano, da Roma e anche dai nostri politici. Non parliamo con loro e non sappiamo niente di loro. Resta il problema di tornare a casa. Resta una linea ferroviaria senza elettricità (unica in Europa) e resta l’aeroporto, volutamente utilizzato per il 10% del potenziale. E sì, perché se metto più compagnie aeree nel mio aeroporto, pensano "Voi sapete Cosa" e soci, i prezzi si abbassano e nessuno prende più il pullman per arrivare a Cirò o Crotone.
Tutto ciò ha poco a che fare con l’economia. È un gioco di potere dove chi dovrebbe cambiare è seduto in poltrona e lui sì che viaggia comodo e gratis!

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Giuseppe,
sn Gloria,calabrese ank'io(di 1 paesino in prov di cz).
Hai perfettamente ragione e sn d'accordo con te!
..credevo di dover passare il Natale a Milano,quest'anno!
Fino a ieri,giorno in cui la Romano ha deciso di dare il via x far acquistare i biglietti a coloro ke partono da milano(e oltretutto ha solo 4 posti a disposizione!),ero disperata!
Le alternative erano:scendere in treno il 22 o il 23 dicembre e farmi tutto il viaggio in piedi,oppure prendere l'aereo(nella speranza ke con Alitalia o con Volare ci fosse ancora qualke posto) e pagare solo l'andata + di 300 euro!
..con Airone nn ci sn + posti!
..neanke con Foderaro,ke va a cz e ke x me sarebbe + comodo,ci sn posti x quste date!
Questo sistema fa skifo!
Xkè siamo gli unici sfigati ad avere solo poke compagnie aeree ed oltretutto le + costose?
..x nn parlare poi delle ferrovie o delle autolinee!

Progetto Mediterraneo ha detto...

Bè, 2 di quei 4 biglietti x il 22 li ho comprati io oggi...:-)

Anonimo ha detto...

bravo!ci faremo il viaggio insieme,caro nataluccio!
gloria.

Anonimo ha detto...

"... e il treno io l'ho preso e ho fatto bene. Spago sulla mia valigia non ce n'era, solo un pò d'amore la teneva insieme, solo un pò di rancore la teneva insieme..." recita cosi' una strofa di De Gregori che canto tutte le volte che quel treno mi allontana dalla mia terra, dai miei affetti. E penso alle parole di mio padre, che mi racconta dei suoi viaggi da ragazzo verso Milano. Viaggi di speranza. Poco o nulla è cambiato da quando lui era giovane? Sembra questa la realtà. Il treno, quello che scherzosamente chiamo "Macchina del Tempo" (ahimè facile intuire perchè), è pieno di gente, come sempre capita nei periodi in cui viaggio. Mi dico: "Che fortuna, anche stavolta ce l'ho fatta!". A trovare il posto intendo! E mentre penso al perchè debba essere sempre così per noi calabresi, coinvolgo nei discorsi i mal capitati di turno che si siedono vicino a me. I poveracci non possono far altro che ascoltare tutte le cose che ho da dire sulle cose palesemente sbagliate che vedo. Sono incazzato. E rivolgendomi loro pronuncio la fatidica domanda: "E' mai possibile che si debba viaggiare in queste condizioni?". Un'Odissea lunga quattordici ore e mezza. Continuo raccontando di quando i miei genitori per venire a trovarmi di ore ne impiegarono ventiquattro! Sono oramai al massimo livello di incazzamento. Ogni volta che la dea bendata mi aiuta a trovare un benedetto (anzi maledetto) biglietto mi sento uno di quegli immigrati che dà i suoi risparmi agli scafisti. Solo che qui la parte dello "scafista su rotaie" la fa Trenitalia e quella del gommone il vagone su cui viaggio. Pulizia, servizi igienici e densità di persone per scopartimento: indescrivibili. Sono stufo. Siamo stufi. Le contromisure non possono limitarsi alle invettive. A questo punto mi ricordo della politica! Forse quella sì che potrebbe far qualcosa. Ma d'improvviso mi sovviene un dubbio. Un dubbio da cui non riesco ad uscire. Ma i politici da noi chi sono? Sarà che sono io quello poco informato. Sta di fatto che non riesco a trovare il nome di alcun politico. Di una persona a cui rivolgermi per dirgli che così non va. A quel punto stanco di dire e di pensare guardo l'orologio e riconosco che è fatta ormai tarda notte e che forse i signori vicino a me hanno voglia di riposare...Spengo la luce. Ancora qualche ora e chissà forse anche questa volta potrò dire "Sono finalmente arrivato!".

Progetto Mediterraneo ha detto...

Neanche a farlo apposta...

da IlCrotonese
La ricorrenza del tragico incidente di diciassette anni fa è anche un’occasione per fare il punto della situazione del trasporto ferroviario. In verità, negli ultimi tempi si è susseguita una sequela di eventi che non solo non promettono nulla di buono, ma che sembrano i segnali della definitiva sparizione di questo mezzo di trasporto dal territorio crotonese dopo 120 anni.
I collegamenti, col passare del tempo, si sono sempre più ridotti fino essere inferiori addirittura a quelli cosiddetti essenziali. Ne abbiamo parlato più volte nel corso degli anni, senza che venissero attuate quelle strategie che avrebbero dovuto portare, invece, al rilancio di questo mezzo di trasporto. A questo proposito, ricordiamo che, nonostante la presenza di una linea dalle grosse potenzialità com’è quella ionica, tre anni fa Rete ferroviaria italiana (Rfi, che si occupa delle infrastrutture) ha avviato un progetto di potenziamento per la realizzazione di un collegamento alternativo per il traffico merci tra il porto di Gioia Tauro e il Nord Italia con innesto sulla direttrice adriatica, via Cosenza-Sibari-Taranto, emarginando ulteriormente i 350 km di linea ferrata calabrese da Reggio a Sibari.
E’ ormai evidente, dunque, il disimpegno nei confronti della tratta ionica calabrese di Trenitalia che lascia attivi al momento solo alcuni collegamenti, peraltro del tutto insufficienti. D’altronde questo disegno, perché a questo punto tale si può definire, viene perseguito con pervicacia da tempo. Prima si provvede a rendere scomodi i collegamenti. Poi, una volta diventati poco remunerativi, vengono soppressi.
Un caso emblematico, l’ultimo della serie, riguarda il treno per Roma. Un tempo bastavano otto ore per raggiungere la capitale via Lamezia, poi si è cominciato a modificare la percorrenza prima via Cosenza, infine via Potenza, finché la durata del viaggio è stata portata a quasi undici ore. Tenendo conto della presenza degli altri mezzi di trasporto, è ovvio che, a parte gli extracomunitari costretti a tornare a Crotone per il rinnovo del permesso di soggiorno, solo gli affezionati utilizzavano tale treno. La stessa cosa è stata ripetutamente tentata con i collegamenti per Milano e Torino, ma qui la clientela - ormai si chiama così - ha tenuto duro, nonostante la dilatazione dei tempi di percorrenza ed i cambiamenti di percorso che hanno impedito di raggiungere città come Firenze. Ma la logica strettamente economica fa a pugni di fatto con le decisioni scellerate di Trenitalia. Molti ricorderanno il successo ottenuto alcuni anni addietro dal servizio di trasporto auto al seguito, soprattutto con Milano, che addirittura aveva reso insufficiente l’offerta. Dopo due anni prima è stata ridotta la disponibilità per Milano ed ampliata - inutilmente - quella per Torino, poi sono state soppresse entrambe.
Scelte simili sono state predisposte per il trasporto locale. Basta chiedere a chi è costretto a fare il pendolare da Crotone. E’ normale, per esempio, che non ci sia un collegamento legato agli orari d’ufficio per recarsi a Catanzaro? Siccome a pensar male si rischia di non sbagliare, molti ritengono, e non a torto, che queste scelte abbiano l’obiettivo di favorire il trasporto su gomma.
E potremmo andare avanti all’infinito, anche riguardo al trasporto merci. Per intere estati lo scalo crotonese è stato in fermento continuo per la spedizione delle barbabietole. Convenienza per tutti: coltivatori, trasportatori, circolazione stradale, ferrovieri, azienda produttrice, Trenitalia. Due anni fa, al momento del rinnovo del contratto di spedizione, è stata presentata incomprensibilmente un’offerta per nulla conveniente all’azienda saccarifera e, conseguentemente, fine del viaggio.
Anche qui, a pensar male non si sbaglia, perché certe circostanze si sono già verificate in altre parti d’Italia: prima si rende poco remunerativa un’attività poi, una volta diminuito il suo valore, dei privati acquisiscono il servizio con un’offerta minima.
In questo contesto pressoché fallimentare, bisogna inserire il progetto di elettrificazione e di raddoppio della tratta ionica tra Melito Porto Salvo e Sibari, recentemente posto all’attenzione della Regione e del ministero dei Trasporti proprio su iniziativa dell’amministrazione provinciale crotonese. Viene da chiedersi, allora, che senso abbia proporre un miglioramento delle infrastrutture, mentre contemporaneamente si fa di tutto per renderle assolutamente inutili.
Infatti, la Società di trasformazione urbana (Stu) ha ulteriormente complicato la situazione, stipulando un accordo per acquisire un’ampia area dello scalo ferroviario per realizzare una cittadella degli uffici pubblici. Una decisione assolutamente poco lungimirante. Il progetto, di fatto, comporterebbe l’occupazione di tutta l’area destinata al centro intermodale che, al momento, è scarsamente utilizzata per i motivi accennati in precedenza, lasciando unicamente i binari riservati alla circolazione dei treni, impedendo anche le semplici operazioni di manovra. Tale accordo tra Stu e Rfi precluderebbe per sempre ogni prospettiva di rilancio del trasporto ferroviario, fornendo tra l’altro un facile alibi per il futuro, poiché di fatto verrebbe così occupato interamente lo spazio destinato alle attività connesse allo scalo. Di contro, nel frattempo, un’azienda che si occupa di bonifica di cisterne petrolifere e che ha come unico punto di stoccaggio Marghera (Ve), ha chiesto alla direzione logistica di Trenitalia di utilizzare a tale scopo lo scalo crotonese che, grazie alle sue dimensioni, potrebbe consentire la lavorazione di ben 12mila cisterne all’anno provenienti dalla raffinerie siciliane.
E pensare che il centro intermodale - peraltro l’unica struttura di certe dimensioni esistente tra Reggio e Taranto - aveva rappresentato una sorta di risarcimento morale nei confronti di questo territorio all’indomani della tragedia ferroviaria…

Anonimo ha detto...

Cari amici, che dire???Sono pienamente d'accordo con tutti voi.
La situazione in cui versano le nostre infrastrutture è veramente pessima, ed oggi più che mai, ci fa sentire abitanti di un luogo lontano, di una periferia dimenticata ed abbandonata da tutti. Anche chi vorrebbe ritornare, al solo pensiero di affrontare un viaggio, di 12,18,0 20 ore preferisce rinunciare. Per non parlare poi delle comdizioni di chi viaggia in treno.Fino a poco tempo fà,studiando a Cosenza, non riuscivo ad immedesimarmi in tutto ciò, anche se devo dire che le nostre linee regionali fanno altrettanto schifo, ma, da quando studio a Pisa, vivo in prima persona tutte le difficoltà che ci sono per Raggiungerla o per Ritornare a Cirò. A volte penso che sia più facile organizzare il viaggio di nozze!!! Aereo: offerte offertissime, voli low cost...ma Dove??? Treni: uno solo alle sei di mattina, e poi?? Nessuna alternativa. Mi accontento solo del bus...anche se il viaggio non è comodissimo, ed alla faccia di chi ha il monopolio nella mia provincia adotto altre alternative. A voi politici e presunti tali, importanti e meno importanti: "Pensate a costruire ponti, ponticini, TAV e quant'altro...perche se il nord Italia rimane fuori dall'Europa è un problema mentre se lo rimane il sud e tutti noi studenti NO!!!"
Comunque penso che alle parole debbano seguire i fatti. Per questo dovremmo organizzare qualcosa di concreto per discutere il problema.

Progetto Mediterraneo ha detto...

Sull'importanza dell'azione concordo pianamente con Domenico.
Se riuscissimo a trovare una buona iniziativa da presentare o qualunque altra cosa che possa contribuire anche solo ad una discussione seria e approfondita del problema, che non sia la solita retorica politica, non la solita minestrina riscaldata, Io mi impegno personalmente come Presidente a portare il tutto (che sia un progetto, uno studio di settore, una proposta o qualunque altra cosa decideremo insieme di fare), all'Attenzione del Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, che conoscendo personalmente sarei facilitato a contattare.
Fuori con le proposte...

Anonimo ha detto...

ciao ragazzi
sono GIUSEPPE RUSSO,ho letto molto attentamente la mail di giuseppe ferraro mio grande amico e che dire sono pienamente d'accordo con lui.Purtroppo siamo stati governati e spero non lo saremo per sempre dalla solita cerchia di politici che pensano solo alla loro poltrona e che operano con il cosiddetto metodo del ''contentino'.Cosi facendo ''loro'' come ha detto giuseppe hanno tutti i privilegi del mondo e noi costretti a subire scelte fatte da gente che sta li per grazia ricevuta e non certo per merito.Ma che dire.....ninte...li dobbiamo affrontare....cmq tralasciando la fredda politica c'è da dire che anche se dobbiamo affrontare a volte costi esorbitanti o viaggi che non finiscono mai,il nostro cuore si riempe di gioia quando ritorniamo nella nostra amatissima ''cirò marina'' e tutti i sacrifici fatti sono niente in confronto all'abbraccio pieno di amore della propria famiglia o di un amico fraterno!!!quindi nella speranza che le cose cambiano io vi saluto e ci ''vediamo'' a natale!!

Anonimo ha detto...

Ma martucci smettila con ste foto alla Berlusconi!!!

BASTA!!

Skerzo, cmq.

Ottima argomentazione ragazzi, è un problema serio questo dei collegamenti nord-sud adesso ce ne saranno delle belle con il vertice ALITALIA-AIR FRANCE.

fulvio