29 novembre 2007

A Lamezia Terme la notte è arancio


ROMA - Teatro, musica, mostre e si va avanti per tutta la notte. Questa volta però il bianco non c'entra: è arancio - come il colore dei monaci buddisti - la notte che Lamezia Terme dedica l'1 dicembre alla solidarietà con il popolo birmano in lotta per diritti umani. L'iniziativa è promossa dal comune della città calabrese insieme alle associazioni nazionali Libera e Amnesty International, con altre associazioni a livello locale - Pax Christi, Avviso Pubblico e Caritas - e coinvolge molti artisti nazionali e tanti gruppi calabresi e meridionali: da Ascanio Celestini a Daniele Silvestri, dai Tete de Bois ad Andrea Rivera, da Rocco Barbaro a Ulderico Pesce, solo per nominarne alcuni.

Nella cornice del centro storico di Nicastro, con i suoi palazzi settecenteschi, la festa va avanti dalle 21 di sabato alle 4 del mattino di domenica 2 dicembre: una maratona artistica per esprimere solidarietà a tutti i popoli oppressi, prendendo ad esempio la lotta non violenta del popolo birmano. E' la prima iniziativa del genere in Europa. Ma perché proprio a Lamezia? "Si farà qui da noi, in una città oppressa dalla mafia, con un consiglio comunale sciolto due volte per mafia, per dare un segnale. C'è un grande impegno per la legalità democratica, una voglia di ribellione contro ogni tipo di criminalità organizzata e violenta" dice Tonino Perna, docente di sociologia all'Università di Messina, uno degli ideatori. La notte arancio proporrà testimonianze di artisti, uomini e donne del mondo della cultura e dello spettacolo, e vedrà la partecipazione di alcuni monaci birmani protagonisti della mobilitazione, nella prima delle 500 iniziative nazionali programmate a sostegno della protesta dei monaci.
Migliaia di chilometri separano Rangoon da Lamezia, ma il messaggio che si vuole mandare è unico: non cedere ad ogni tipo di oppressione. E se qualcuno ci vede una vena polemica con la notte bianca romana, sbaglia. "Assolutamente no, la nostra è una cosa totalmente diversa" assicura Perna. "Anche noi avremo tanti spettacoli gratuiti, ma all'insegna della solidarietà internazionale".

L'idea è nata alla marcia da Perugia ad Assisi organizzata dalla Tavola della Pace. "In particolare dalla testimonianza di un sindacalista rappresentante del governo birmano in esilio. Le sue parole ci hanno riportato ad una situazione durissima che va avanti da troppi anni, su cui i riflettori della cronaca si spengono sempre velocemente" ricorda don Tonio Dall'Olio, vicepresidente nazionale di Libera, l'associazione fondata da don Ciotti contro le mafie. La festa di Lamezia è quindi un modo per tenere viva l'attenzione su una dittatura militare che da 45 anni nega i diritti di base a 51 milioni di cittadini, sopprime con la violenza le proteste pacifiche dei monaci e tiene agli arresti domiciliari la leader dell'opposizione, premio Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi.

Ma quella birmana non è la sola emergenza da ricordare. La domenica dopo la notte arancione, il 2 dicembre, partono una serie di workshop dedicati ad altre aree del mondo critiche, dalla Palestina all'Iraq al Darfur. Si parla anche di violazione dei diritti umani ed informazione, di usura e racket. Arte e divertimento, quindi, per far riflettere in una terra come la Calabria, "che di problemi ne ha" spiega Dall'Olio, ma che non vuole far finta di niente.

L'iniziativa, per il sindaco Gianni Speranza, non deve rimanere isolata "perché il comune, con il supporto delle ong, vuole portare davanti al mondo un'altra immagine di Lamezia che non sia solo terra di mafia e immigrazione. Lamezia è anche vivace, capace di proporre cose nuove, positive. Su questo vogliamo scommettere e investire". E perché "quando di perde la libertà in un luogo, è un pezzo di libertà che perdiamo tutti".

22 novembre 2007

I giorni della Lince a Punta Alice


da ilcrotonese.it
Cirò Marina - Di solito, sono gli storici a ricostruire gli avvenimenti importanti del passato. Questa volta, l’eccezione è rappresentata da un ex-marinaio, Antonino Trifirò, che è riuscito a mettere insieme la storia della torpediniera Lince e del suo equipaggio composto di 160 uomini e a rintracciare il cuoco di bordo, Bruno Lombardi, che è proprietario di un albergo nella frazione marina di San Mauro Pascoli (Forlì). Ebbene, quando ha saputo che Antonino Trifirò era di Cirò Marina, Bruno Lombardi è scoppiato a piangere ed ha mormorato “Vi siete ricordati di noi...”.

Sì, perché sui fondali marini della città di Cirò Marina giace il relitto della torpediniera Lince, una delle unità della Regia marina militare italiana, che s’incagliò nel mare di Punta Alice il 4 agosto del 1943 e fu affondata il 28 agosto del 1943 dal sommergibile inglese Ultor. Il sommergibile nemico lanciò due siluri, facendo saltare in aria la poppa della nave ed uccidendo dodici marinai, che erano a bordo. Il resto dell’equipaggio era sulla spiaggia prospiciente, dove era stato allestito il campo militare. La fortissima esplosione investì anche il peschereccio della famiglia Martino, che si trovava a 20-30 metri dalla riva e a qualche metro di distanza dalla Lince, e provocò la morte di un bambino della frazione Marina di Cirò (l’attuale Cirò Marina), che, quella mattina, era sulla spiaggia ed era stato accolto sull’imbarcazione a remi, perché voleva assistere alla pesca.
Del bambino si ricorda solo il cognome “Tridico”: il suo corpo non fu più ritrovato. Riuscirono invece a sopravvivere all’esplosione i pescatori della famiglia Martino, il capofamiglia Francesco e i figli Pietro e Vincenzo, ma l’allora ventenne Pietro perse una gamba, maciullatagli da una delle lamiere della nave. Il giovane uomo fu soccorso da un altro peschereccio, quello della famiglia Malena, fu trasportato con un treno merci a Rossano, dove gli amputarono la gamba.
Ancora oggi, il signor Pietro Martino rivive quelle ore terribili e le mette in relazione con la quiete che precedette la tragedia, vale a dire con il momento in cui il bambino chiese loro di salire sul peschereccio (capitava spesso ai pescatori d’imbarcare dei bambini) e con il momento in cui il loro peschereccio affiancò la Lince e un alto ufficiale, che passeggiava sul ponte della torpediniera, rispose al loro saluto.
Quando il primo siluro colpì la torpediniera, Pietro, alla vista di quell’inferno, domandò meccanicamente al padre Francesco “papà dov’é andato il comandante?”, poi esclamò come inebetito “papà, mi manca una gamba: mi ha colpito qualche lamiera”.
Il funerale dei dodici marinai della Lince fu officiato da don Ernesto Terminelli nella chiesa di San Cataldo Vescovo, dove gli addolorati commilitoni recitarono la preghiera del marinaio. Dopodiché, essi si disposero a partire e ad ubbidire a nuovi comandi. A Punta Alice, l’equipaggio superstite smantellò il campo militare e si accomiatò dagli abitanti del borgo della Marina con i quali aveva stretto rapidamente amicizia. I racconti fioriti all’epoca sono un’infinità: per esempio, sembra che una donna del posto dovette impiegare due giorni per estrarre le spine dei fichi d’india che un goloso marinaio del nord si era nascosto sotto la maglia.
Un racconto vero riguarda invece un marinaio di Cariati, Francesco Donnici, che fu destinato dai suoi superiori a stare di guardia alla Lince e che conobbe una ragazza della Marina, con la quale successivamente si sposò, stabilendosi a Cirò Marina, dove vive tutt’oggi.
Non meno suggestivo è l’indizio che ha permesso, all’incirca un anno fa, all’irriducibile Antonino Trifirò di rintracciare il cuoco di bordo della torpediniera Lince, il signor Bruno Lombardi, e di stringere amicizia con lui, con la moglie Ester e la figlia Cristina. E’ successo che un giovane esponente della famiglia Martino fece vedere a Trifirò un vecchio articolo di un giornale locale, datato 19 settembre del 1993, in cui si leggeva che, dopo 50 anni, si erano incontrati con le rispettive famiglie a San Mauro a Mare, presso l’albergo Lombardi, i superstiti dell’equipaggio del cacciatorpediniere Lince. Al capillare lavoro di ricerca dei superstiti si erano dedicati lo stesso Bruno Lombardi, il medico di bordo Falco Lazzari di Rimini, il sergente Antonio Chiabotto di Torino e il sottocapo fuochista Agostino Tacchinardi di Gorizia.
Letto l’articolo, Antonino Trifirò rintracciò (all’ennesimo tentativo) telefonicamente Bruno Lombardi, il quale recentemente gli ha addirittura inviato le foto originali della Lince e del suo equipaggio (che corredano questo articolo), il diario di bordo scritto dal comandante, il valoroso sottotenente di vascello, Vitaliano Rauber, e i ritagli ingialliti de Il resto del Carlino e di altri quotidiani che parlano del destino della Lince. Ovviamente, i superstiti sostengono che “la data nera della nostra unità navale è il 28 agosto del 1943, quando a Punta Alice, nei pressi di Cirò Marina, fu distrutta da due siluri di una nave nemica”.
Epperò, il macchinista della Lince, emigrato in Australia subito dopo la guerra, per uno strano gioco della sorte si è ritrovato come vicino di casa un ex-marinaio inglese che era imbarcato sul sommergibile che, la sera del 18 gennaio del 1943, silurò la Lince a Tripoli, danneggiandola gravemente e dando il via alle successive vicissitudini che condussero la torpediniera a Trapani, a Taranto e infine a Punta Alice.
Il messaggio è che la guerra é sempre assurda e seminatrice di lutti. E Antonino Trifirò, che lasciò ventenne la Marina, perché “mi avrebbe condotto lontano dalla mia amatissima Cirò Marina”, vorrebbe che dalla storia recuperata della Lince nascesse un monumento ai giovani marinai caduti nel mare di Punta Alice e al piccolo Tridico e un invito ai marinai superstiti a visitare i luoghi della loro memoria.

Domenico Chiarello di 109 anni, ultimo cavaliere di Vittorio Veneto



da ilcirotano.it
CIRO'MARINA
. - L’Esercito festeggia il più anziano dei Cavalieri di Vittorio Veneto: Domenico Chiarello che ha compiuti lo scorso 5 Novembre ben 109 anni. A consegnargli il calendario dell’esercito militare, dove è ritratto Chiarello insieme all’altro cavaliere Delfino Borroni, e la targa offerta dal capo di stato maggiore dell’esercitoi, è stato il Generale di Brigata Pasquale Martinello, comandante del commando Esercito Calabria, su delega del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito generale del Corpo d’armata Fabrizio Castagnetti. In occasione dei festeggiamenti una troupe di militari hanno preparato un servizio che sarà proiettato giovedì 22 Novembre durante la presentazione ufficiale della presentazione del calendario dell’Esercito, presso la biblioteca dello Stato Maggiore a Roma. Ad accompagnare i militari e la gente accorsa all’evento, la banda musicale che ha intonato la famosa “Il Piave”, alle cui note il signore Chiarello ha dato forti segnali di ricordi, come pure il calendario da cui non voleva staccarsi, avendosi riconosciuto nella foto.” Un ragazzo del 98, riferiva il Generale Martinello, che ormai fa parte della nostra storia, già Cavaliere di Vittorio Veneto, noi continuiamo a ricordarlo, lui ha aperto la strada, con lui si ricorda lo spirito del dovere e l’attaccamento e il rispetto alla Patria, i valori dell’Italia di chi ha combattuto due guerre, giovanissimo aveva 17 anni quando veniva reclutato con il 19° Reggimento “Brescia”. Chiarello aggiunge il Generale ha dimostrato la via dell’onore, il sacrificio, ci ha tramandato lo spirito del dovere, e siamo orgogliosi di essere qui oggi a festeggiare i suoi 109 anni”. Tra i militari partecipanti il Maggiore Saverio Sinopoli, il tenente colonnello medico Raffaelle Riso, il capitano Massimo Carta. Anche il comune di Cirò Marina era presente con la figura dell’assessore Pasquale Cataldi. Una vita vissuta fino in fondo quella di Chiarelli, nato nell’entroterra calabrese a Umbriatico dove si occupò di agricoltura e allevamento di bestiame fino al 1978 quando poi decise di seguire l’unico figlio Luigi venendo a vivere a Cirò Marina. Fino a due anni fa ci racconta la nuora la sig.ra Maria, faceva lunghe passeggiate sul lungo mare, ha una mente lucida dai ricordi lontani, non ha mai accusato dolori reumatici, camminava come un ragazzo, era molto attento alla sua dieta a base di verdure, amava le cicorie, la vita sana, tutte le mattine ancora oggi gli preparo un uovo con un po’ di vino rosso, e mangia tutti i giorni la carne, ma ha messo al bando i fritti, e i salami, forse il suo segreto sta nel vino rosso, nelle uova e nelle cicorie chissà, certo è che vivendo per molti anni all’aria aperta a contatto con i boschi primigeni di Umbriatico consumando cibi sani, e acqua fresca dei ruscelli, si potrebbe superare i 100 anni come ha fatto il signor Chiarello, il più anziano d’Italia.

Giuseppe De Fine

19 novembre 2007

'Avanti popolo ara riscossa...U viver e piazza rossa!'.



Così esordiva il maestro Elio Malena in alcune serate malinconiche cirotane di qualche tempo fa,tra un bicchiere di vino e l'altro al Max.
...Mi correggo...diciamo che esordiva con una 'poesia',che terminava con questa frase.
Era particolarmente amareggiato ,il maestro,ma con allegria recitava versi in rima che parlavano di...'un'opera d'arte'!...LA BELLISSIMA FONTANA DI PIAZZA ROSSA!.
Infatti erano appena terminati i lavori per la costruzione della fontana in piazza rossa,un incrocio tra un'arca di Noè e come la definiva il Maestro...NU VIVER,tradotto in italiano,ABBEVERATOIO per animali...in particolare...per ASINI,il maestro diceva.
Ma perchè Vi racconto questo aneddoto,forse simpatico, ma apparentemente insignificante?
Beh...ieri sera dopo un annoiante sabato sera Cirotano,facevo un giro in auto prima di tornare a casa...per 'allungare un po il brodo' visto che era un po presto.Ho girato dal lungomare all'altezza del senso unico che Noi tutti conosciamo bene,e mi sono trovato davanti ad un bivio,come capita spesso nella vita,vado a destra o vado a sinistra (di via Vittorio emanuele ovviamente)???...e ho scelto di andare a destra!...Avrò fatto bene???...chissà!
Ma a Cirò Marina,dove tutto è 'particolare',se vai a DESTRA ,a quel bivio,trovi pensa un po...Piazza Rossa!,paradossale coincidenza!
Ma lo stupore e' stato forte!
Dov'e' finito 'U VIVER'...ops...la fontana?
Non c'e' piu'!!!.Al suo posto macerie.L'hanno rasa al suolo!
Sono rimasto senza parole,e non per l'oltraggio 'all'opera d'arte',ma per L'OLTRAGGIO ALLA MISERIA...alla Nostra MISERIA!
Un tripo oltraggio!
1) Per i soldi sprecati per costruirla.
2) Per i soldi sprecati per abbatterla.
3) Per i soldi che sicuramente si sprecheranno per andare a collocarci un altro inutile 'OPERA'!
Sembra quasi,volendo malignare,l'abbattimento delle statue al cambio di regime...
Mi verrebbe da coniare un nuovo slogan:'IL COMUNE LI FA...E IL COMUNE LI DISTRUGGE!'.
E' davvero il caso di dire POVERI NOI!
AVANTI POPOLO ALLA RISCOSSA!!!...ops dimenticavo...L'EX VIVER E PIAZZA ROSSA!

CATALDO FERRARO

17 novembre 2007

C’era una volta la Calabria…


Dimenticati. E’ l’unica parola che sono riuscito a pronunciare una volta letta la notizia. Per un attimo ho creduto di aver visto male, ma purtroppo non mi sbagliavo. Dal 9 Dicembre 2007 i treni Intercity 566 e 553 che viaggiano da Crotone a Milano a/r verranno definitivamente soppressi. Avete capito bene! Soppressi! Uno schiaffo di quelli che fanno male. L’ennesimo boccone amaro che è difficile mandar giù. Una decisione che lascia senza parole e che sembra quasi dirci quanto siamo ormai lontani dai pensieri di chi lassù dirige, progetta, governa, questo nostro (?) Paese. Evidentemente non siamo poi così importanti.

Ma le cattive notizie non arrivano mai da sole:

- sempre dal prossimo 9 dicembre 2007, i treni Intercity in partenza da Crotone e da Sibari, attualmente diretti a Torino, si fermeranno a Roma Termini;
- ancora dal prossimo mese i treni Espresso Reggio Calabria – Bari e viceversa, sopprimeranno molte delle fermate attualmente previste nel territorio calabrese;
- per quanto riguarda, invece, la tratta Tirrenica della Calabria, verranno aboliti gli Eurostar 9371, Roma – Reggio Calabria, 9378 Reggio Calabria – Roma e gli Intercity 507, Torino – Reggio Calabria e 530, Reggio Calabria – Torino;

(fonte: http://angelanapoli.blogspot.com/ (On. Angela Napoli – Due interrogazioni a risposta scritta al Ministro dei Trasporti))

E questo solo per fermarci alla situazione dei treni.

Oggi come non mai sono deluso e nel contempo molto, molto, molto arrabbiato.

E credo di non essere il solo.


Tommaso Andreoli

06 novembre 2007

Progetto Mediterraneo collabora al Progetto Europeo della Sicurezza Stradale: "Alcokart”





da ilcirotano.it

CIRO' MARINA. Il Comune di Cirò Marina - Assessorato alle Politiche Giovanili con delegato il consigliere Dino Carluccio, grazie alla Provincia di Crotone, da tempo impegnata sulla sensibilizzazione alla sicurezza stradale, ha ottenuto che nella nostra realtà territoriale si effettui una manifestazione denominata Alcokart.

L’evento, organizzato da un’associazione facente capo alla TOYOTA, si svolge in tutta Europa, infatti è denominato “Progetto Europeo della Sicurezza Stradale: L’Alcokart”, è uno strumento che consente di sperimentare in tempo reale gli effetti dell’alcool alla guida, in uno stato di completa lucidità, come se realmente si guidasse in stato di ebbrezza.

Alcokart è fornita di un computer interno che se attivato simula la guida in stato di ebbrezza. È, quindi, uno strumento facile ed efficiente che ha chiaramente l’obiettivo di educare alla guida sana e responsabile divertendo in una condizione di estrema sicurezza.

A tal proposito, il Comune di Cirò Marina ha inteso aderire all’iniziativa ed organizzare l’evento nel Piazzale antistante il Lido Malibù in modo da far intervenire all’evento il maggior numero di giovani, di età compresa tra i 15 e i 35 anni.

Il percorso sarà allestito, nella città di Cirò Marina il 9 Novembre, ove avverrà la simulazione con illustrazione a coloro i quali vorranno sperimentare la macchina, delle conseguenze della guida in stato di ebbrezza.

All’iniziativa prenderanno parte la scuole superiori, verrannno coinvolte anche le scuole guida e due associazioni giovanili “La Casa di Marco” e “Progetto Mediterraneo”.

L’orario a disposizione per le scuole (Istituto tecnico "Gangale" e Liceo Scientifico) che hanno deciso di partecipare all’iniziativa sarà dalle ore 10.00 alle ore 12.30. Dalle 14.00 alle 16.30 sarà il turno delle scuole guida.

Cari soci, è un'iniziativa interessante e coinvolgente, cerchiamo di non mancare!
L'appuntamento è per le 10.00 !!!

Natale Martucci